Nella prima metà del secolo scorso si è creata la necessità di provvedere al sostentamento dei “poveri vecchi”, impegno che fino a quel momento era demandato ai conventi religiosi, ai quali la regola imponeva il fraterno aiuto ai bisognosi, non solo anziani, ma tutti coloro che bussavano alla porta del convento.
Intorno ai monasteri si raccoglievano persone di umili condizioni, o poste in difficoltà da precarie situazioni di autonomia e sussistenza , a richiedere più o meno saltuariamente assistenza o asilo.
Alcuni di questi ospizi si trovano ancora attualmente in funzione ma sono profondamente cambiati. I primi ricoveri sono sorti quando la comunità civile si è resa conto della necessità di intervenire a favore dei poveri, provvedendo al mantenimento e alle cure necessarie. La Confraternita di Masone nel 1700, si fece carico dell’aiuto agli anziani poveri, facendo costruire nel centro storico, un ospizio. Tale costruzione è ancora esistente, tuttavia non fu mai usata per il fine che i confratelli si erano prefissi. L’avvento del regime napoleonico sottrasse l’edificio alla Confraternita, che con la Restaurazione, seguita alla caduta di Napoleone, fu assegnato ad altri enti che ne fecero usi diversi. Tali ricoveri od ospizi, successivamente sono stati convertiti in Case di Riposo, tuttavia per la mancanza di mezzi adeguati e di precise regole risultavano strutture carenti; l’intervento dello Stato in quell’epoca era ancora lontano. A Masone vi erano già alcuni vecchi progetti d’assistenza, come quello citato in precedenza, progetti riguardanti il terreno e la possibile costruzione della “Società Operaia Cattolica”. Un progetto giacente nell’archivio Comunale di Masone fatto eseguire nel lontano 1875 con ogni probabilità dall’amministrazione Comunale di allora, durante il mandato del sindaco Repetto Giuseppe dal 1873 al 1894, presentava la planimetria di un ospedale che a causa della mancanza di finanziamenti non fu realizzato.
Dopo il primo conflitto mondiale, anche se la situazione economica non era certamente migliorata, si ripresentò il progetto della costruzione di un ospedale, del quale si fece carico la congregazione di Carità con presidente G.B. Pastorino. Dal documento risulta evidente l’interessamento dell’amministrazione Comunale, in quanto vi è la firma del sindaco G. Pastorino, in carica dal 1919 al 1924. Fu quindi avviata una sottoscrizione con l’intento di reperire fondi, il che portò alla raccolta di una certa somma, ma probabilmente troppo lontana per la realizzazione di tale opera. Successivamente per sopraggiunte altre difficoltà, il progetto ospedale fu definitivamente accantonato. Si dovette attendere gli anni trenta del 1900 per proporre non più un ospedale, ma un ricovero per “poveri vecchi”. Alcuni benefattori ebbero cura di devolvere parte del loro patrimonio per la creazione di un “ricovero” per anziani poveri.
La Casa di Riposo Giacinto Virginia Michele Macciò, trae origine dalla fondazione fatta da Comm. Quinto Macciò con atti a rogito del notaio Luigi Cassanello il 3 dicembre 1938 NT 5282 del repertorio dell’edificio già denominato “Società Operaia Cattolica” sito in Masone via Pallavicini 4, compresi i beni lasciati dalla signora Geronima Cosso, con testamento a rogito del notaio Angelo Fasce in data 2 Febbraio 1916, ed il terreno donato dal Sig. Ottonello Michele fu Teodoro, con atto di donazione del 25 Febbraio* 1934, che
in seguito all’atto di acquiescenza in data 2 Settembre 1956 del dotte Quinto Macciò, la suddetta Casa di Riposo fu eretta in Ente Morale, con decreto del Presidente della Repubblica in data 12 Marzo 1959, il Dott. Quinto Macciò donava al Comune di Masone la somma di lire Centomila affinchè fosse istituito in Masone un ricovero per i “poveri vecchi” intitolato al nome dei genitori e del fratello del donante. A fine dell’istituzione del detto “Ricovero” il Comune di Masone, con atto ricevuto dal suo segretario, acquistava un appezzamento di
terreno, con entrostante fabbricato composto di due piani superiori, in Masone località “prato dell’oste”.
La signorina Cosso Geronima deceduta in Masone, il 7 Maggio 1916, lasciava ai poveri di Masone e per essi alla Congregazione di Carità (ora ente Comunale d’Assistenza) una casa e terreno in Masone località Mulino, per l’istituzione di una Casa di Riposo per i poveri vecchi. Il Sindaco di Masone Dott. Carlo Zanoni, costituisce con sede in Masone la fondazione Casa di Riposo Giacinto Virginia, Michele Macciò.
La Casa di Riposo ha per scopo di ricevere gratuitamente i vecchi di ambo i sessi, bisognosi di assistenza. Per iniziativa dell’allora parroco di Masone Sac. Guido Brema e del sindaco di Masone Dott. Carlo Zanoni, iniziava l’attività della Casa di Riposo, grazie anche alla collaborazione di alcuni volontari, che con generosità si misero a disposizione, lavorando senza risparmiarsi. Inizialmente gli ospiti furono tre, scelti tra le persone meno abbienti del paese, in seguito il numero andò aumentando gradualmente, quindi si rese necessario l’incremento del personale, ciò mise in evidenza alcuni problemi: si trattava di trovare persone competenti in ambiti diversi (infermieri, cuochi, addetti alle pulizie) e questo andava ben oltre il volontariato. Le varie amministrazioni che si susseguirono, pensarono non solo al miglioramento, ma anche all’ampliamento della casa, siccome le richieste di assistenza erano in continuo aumento, e le stanze degli ospiti risultavano insufficienti.
Nel 1983/1984 si procedette all’ampliamento della Casa di Riposo portandola alle attuali dimensioni. Non fu certamente impresa semplice, adeguare i locali alle norme imposte dalle autorità competenti, mancavano i fondi, ma a prezzo di sacrificio, e ovviamente accendendo dei mutui con istituti bancari, anche questo ostacolo fu superato. Quando venne eretta la Casa di Riposo, con l’approvazione della giunta municipale di allora, i beni dell’ECA furono trasferiti alla stessa, così la presidente dell’ECA, la Dott.ssa Carmelina Bonelli divenne la prima presidente della neonata Casa di Riposo. Come già affermato, vi furono numerose difficoltà di gestione, dovuta al notevole aumento degli ospiti, a causa dell’invecchiamento della popolazione, compresa l’accettazione di richieste di ospitalità da parte di persone non residenti in Masone, restando ferma la precedenza ai masonesi. La Fondazione Casa di Riposo G.V.M. Macciò ONLUS in data 19 Aprile 2004 si è trasformata in azienda pubblica di servizi in fondazione di diritto privato, regolata dallo statuto sociale, in conformità a quanto è stato stabilito dal decreto legislativo 207/2001 disciplinato dalla Regione Liguria con regolamento regionale 6/2003.
In seguito alle norme inerenti ai locali della Casa di Riposo, si creò il problema degli spazi di soggiorno per ospiti. Le sale esistenti, di diverse dimensioni, risultavano insufficienti e non adatte. La struttura disponeva di uno spazio esterno, purtroppo poco utilizzabile anche nella bella stagione, a causa delle condizioni climatiche spesso poco opportune. L’amministrazione della Fondazione si fece carico di tale necessità, pianificò la costruzione di un nuovo locale, ma mancavano i mezzi finanziari. Grazie alla donazione della signora Ottonello Veronica, ricevuta nell’anno 2007, tale progetto è stato realizzato. E’ stato edificato un locale di grandi dimensioni, arieggiato e luminoso, accessibile comodamente dal refettorio, in modo da rendere il soggiorno agli ospiti confortevole, in tutte le stagioni.
L’amorosa cura degli ospiti, sia per tutti l’obiettivo principale, senza mai dimenticare che loro sono la nostra parte migliore.